sabato 24 agosto 2013

Ingrassi? E’ colpa di un ormone che non funziona

Se capita di non sentirsi mai sazi, di non avere quella corretta sensazione di pienezza durante i pasti può essere colpa di un ormone: l’ormone dell’appetito, quello che dovrebbe appunto segnalare che è ora di smettere di mangiare. Il rischio infatti è quello di mangiare troppo, con conseguente aumento di peso.

Le persone in sovrappeso o obese non devono dunque sentirsi in colpa se non riescono a frenarsi nel mangiare poiché in questo caso è un problema che va al di là anche dei migliori propositi. L’ormone dell’appetito boicotta infatti anche l’intenzione di moderarsi a tavola non rendendo al momento opportuno la sensazione di pienezza.

Ad aver scoperto il ruolo boicottatore dell’ormone Glucacone sono stati i ricercatori tedeschi della Charité - Universitätsmedizin Berlin, i quali hanno osservato che questo ormone secreto dal pancreas e impegnato nel ruolo di segnalatore in caso di calo di zuccheri nel sangue, ha un doppio ruolo: quello di segnalare anche all’organismo di ridurre i livelli di altri ormoni, quali la grelina, che svolgono il ruolo nel dare la sensazione di sazietà.

Il dottor Ayman M. Arafat e colleghi hanno condotto questo studio prospettico in doppio cieco e controllato con placebo su 11 persone obese, 13 persone affette da diabete di tipo 1 e altre 13 persone magre.
L’intento era di analizzare i livelli di glucagone nelle diverse situazioni. Per far ciò, i ricercatori hanno iniettato nei partecipanti o una soluzione di glucagone o un placebo, per poi misurare i livelli di appetito – utilizzando una scala standard di sazietà – e i livelli dell’ormone grelina.

I risultati finali dello studio, che verrà pubblicato sulla rivista The Endocrine Society’s Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism (JCEM), mostrano che nelle persone obese la sensazione di pienezza non cambiava sia nel caso che fossero stati oggetto dell’iniezione con il glucagone che con il placebo – suggerendo dunque che vi è un problema nel corretto funzionamento dell’ormone.
Al contrario, sia i partecipanti magri che quelli con diabete di tipo 1 hanno riferito di sentirsi più sazi dopo che avevano ricevuto l’iniezione di glucagone. L’effetto dell’ormone è poi stato rintracciabile fino a 24 ore dopo l’iniezione, mostrando una significativa attività quando l’organismo lo utilizza correttamente.

Lo studio suggerisce pertanto che agire sull’attività di questo ormone potrebbe aiutare le persone in sovrappeso o obese a controllare l’appetito riducendo il rischio di aumentare di peso o non riuscire a dimagrire.

Per i caffeinomani incalliti è in arrivo lo spray per darsi una marcia in più

Da un ricercatore dell’Università di Harward ecco arrivare la soluzione pratica per offrire ai caffeinomai incalliti il modo per farsi una dose di caffeina senza doverla assumere per mezzo di alimenti come il caffè o il tè, o ancora le bevande cosiddette energetiche.

Nato da una collaborazione tra il dottor Ben Yu e il Venture Capitalist Deven Soni, il prodotto spray si presenta come un’alternativa pratica e immediata al bisogno di darsi una marcia in più che, di solito, le persone ricercano in altri modi.
Il funzionamento dello spray è piuttosto semplice: costituito da una miscela di acqua, caffeina e un aminoacido che favorisce l’assorbimento da parte del corpo, basta spruzzarne un po’ sul collo o sui polsi – tipo profumo – e il gioco è fatto.

Secondo Yu, bastano quattro spruzzi per ottenere la stessa dose di caffeina che avremmo con una tazza di caffè. Ma il vantaggio, secondo il ricercatore, sta nel fatto che la caffeina, essendo assorbita attraverso la pelle, non sortisce gli “effetti secondari” tipici da assunzione orale come possibile nervosismo, che invece deriverebbero dal bere caffè o bevande energetiche contenenti appunto caffeina.

Gli ideatori della caffeina spray contano di vedere il loro prodotto sul mercato entro la fine dell’anno e promettono di far sentire gli utilizzatori più svegli, efficienti e vigili senza gli effetti negativi dell’abuso di questa sostanza.
Sarà così? Staremo a vedere.