giovedì 2 maggio 2013

Noci per la salute del cuore, e non solo


Tre diversi studi confermano che mangiare frutta secca a guscio migliora la salute in generale e riduce il rischio di malattie cardiache o cardiovascolari
LM&SDP
Molti tra i diversi tipi di frutta secca a guscio sono stati trovati essere buoni per la salute dell’organismo in generale e soprattutto per il sistema cardiocircolatorio e il cuore.
In particolare, però, a offrire i maggiori benefici pare siano le classiche noci.

Sono mandorle, noci del Brasile, anacardi, nocciole, noci macadamia, noci pecan, pinoli, pistacchi e le classiche noci, l’oggetto di tre distinti studi condotti al fine di accertarne il profilo nutrizionale e la qualità dietetica. Da questo confronto, i cui risultati sono stati presentati all’Experimental Biology Meeting che si è tenuto a Boston dal 20 al 24 aprile 2013, le classiche noci ne escono vincitrici.

Dei tre studi che hanno esplorato le proprietà benefiche della frutta secca a guscio, il primo è stato condotto dai ricercatori della Loma Linda University. Ha visto la partecipazione di 803 adulti che dovevano compilare un convalidato questionario sulle abitudini e la frequenza alimentari, per valutare l’assunzione dei vari tipi di noci, comprese le arachidi.
«I nostri risultati hanno dimostrato che una dose, pari a 28 g di frutta secca a settimana era significativamente associata con il 7 per cento in meno di sindrome metabolica [e relativi disordini] – ha spiegato al Meeting la dottoressa Karen Jaceldo-Siegl – E’ interessante notare che, mentre il consumo complessivo di noci è stato associato con una minore prevalenza di sindrome metabolica, le noci in particolare sembrano fornire effetti benefici su questa sindrome, indipendentemente da età, stile di vita e altri fattori dietetici».

Nel secondo studio, gli adulti coinvolti erano oltre 14mila e facevano parte del NHANES (National Health and Nutrition Examination Surveys) condotto tra il 2005 e il 2010.
Anche per costoro è stato analizzato il consumo di frutta secca a guscio e noci. Il consumo medio è stato stimato in circa 1 grammo al giorno.
I dati raccolti hanno permesso di valutare un maggior apporto di calorie e nutrienti per coloro che consumavano le noci ma, allo stesso tempo un minore apporto di zuccheri, grassi saturi e sodio, rispetto a coloro che non consumavano le noci o la frutta secca.
Chi consumava frutta secca, e ancora una volta le noci in particolare, presentava anche un minore peso corporeo, un ridotto girovita e BMI. Sempre i consumatori di noci, mostravano di avere una pressione sanguigna sistolica più bassa e una maggiore presenza di colesterolo HDL – quello “buono”. In linea generale, coloro che consumavano frutta secca a guscio erano meno a rischio malattie correlare alla sindrome metabolica e all’apparato cardiovascolare.

Nel terzo studio si sono esaminati i diversi marker (marcatori biologici) per il rischio di malattie cardiovascolari. Lo hanno condotto i ricercatori canadesi dell’Università di Toronto e l’Ospedale di St. Michael. Una precedente loro grande ricerca aveva messo in evidenza come circa 2 grammi di frutta secca al giorno, in sostituzione di cibi ricchi di carboidrati, possano migliorare i livelli di zucche nel sangue e il controllo glicemico, nonché i livelli di lipidi (grassi), in soggetti con diabete di tipo 2.
Lo studio sui marker ha invece evidenziato gli effetti benefici delle noci. «Abbiamo scoperto che il consumo di noci è stato associato con un aumento degli acidi grassi monoinsaturi (grassi buoni) nel sangue – ha spiegato la dottoressa Cyril Kendall, principale autore dello studio – che è stato correlato con una diminuzione del colesterolo totale, del colesterolo LDL, della pressione sanguigna, del rischio di malattia coronarica in 10 anni, e dell’HbA1c (un marker di controllo dello zucchero nel sangue) della la glicemia a digiuno».

«Il consumo di noci  – ha aggiunto Kendall – è stato anche trovato aumentare la dimensione delle particelle di LDL, fattore meno dannoso quando si parla di rischio di malattie cardiache».
In definitiva, tutti e tre gli studi confermano che consumare frutta secca a guscio, e in particolare le noci, fa bene alla salute dell’organismo e del cuore.

Consigli per affrontare le allergie stagionali


Da un esperto allergologo e da Meteopolline.it i suggerimenti per affrontate le allergie stagionali che, quest’anno, con la primavera in ritardo, potranno scatenarsi verso l’estate
LM&SDP
La primavera, quest’anno, pare voglia farsi attendere più del dovuto.
Le continue e insistenti piogge, specie al Nord, hanno fatto scendere le temperature e ritardato la fioritura delle piante. Questo, che a prima vista può sembrare buona cosa per chi soffre di allergie ai pollini e stagionali in genere, in realtà secondo l’esperto non potrebbe far altro che posticipare l’avvenimento e far scatenare – magari anche più forti – le allergie in estate.

Per questo motivo, l’allergologo e otorinolaringoiatra dell’Università dell’Alabama a Birmingham (UAB), dottor Richard Waguespack, ha pensato di elargire alcuni consigli su come affrontare l’arrivo delle allergie.
«Quando è ragionevole e coerente con il vostro stile di vita – spiega Waguespack nel comunicato UAB – se si soffre di allergie all’aperto, si dovrebbe rimanere in casa quando vi è tutto in fiore».
Controllare poi i bollettini dei pollini è un'altra saggia precauzione da prendere. Per questo, si può visitare il sito: meteopolline.it.

Altri modi per combattere le allergie, secondo l’esperto sono il tenere le finestre chiuse, soprattutto tra le ore 10.00 e le 16.00, che è il periodo della giornata in cui l’attività di pollinazione è maggiore.
In caso di crisi è bene utilizzare un rimedio antistaminico, non sedativo, facendosi magari consigliare dal proprio medico.
«Facendosi visitare dal vostro medico di famiglia o uno specialista otorino, quando le allergie non siano facilmente trattabili con farmaci OTC [da banco], è di vitale importanza per la riduzione dei sintomi», sottolinea Waguespack.

Trattare il problema della congestione nasale con un spray da inalare, contenente steroidi, può essere utile, tuttavia i sintomi possono essere confusi: vi sono infatti situazioni come una sinusite che possono essere confuse con una rinite o congestione nasale. Anche in questo caso, una visita dal medico è essenziale.
«A volte un paziente può confondere le allergie con una sinusite o infezione delle vie respiratorie superiori – spiega infatti Waguespack – per questo è così importante che i pazienti si rechino dal medico per un check-up, in modo che si possa ottenere una corretta diagnosi e trattamento».
Altro suggerimento in caso di allergie che persistono tutto l’anno o che non rispondono ai trattamenti, è quello di sottoporsi a dei test allergologici.

Altri semplici consigli, insieme a un utile opuscolo scaricabile gratis, li trovate sempre sul sito Meteopolline.it.
Di seguito, alcuni dei consigli che trovate sul sito:
- Limitare le gite in campagna nei periodi di massima fioritura. Meglio il mare o la montagna, ricordando però che in montagna le graminacee fioriscono in ritardo, verso agosto-settembre.
Per chi è allergico alla parietaria invece il soggiorno in montagna è l’ideale. Questa pianta infatti non cresce al di sopra dei 1000 metri.
- Quando si va in moto o in auto è bene usare un casco integrale nel primo caso, e un filtro antipolline efficiente nel secondo.
- Non stendere le lenzuola all’aperto per evitare che raccolgano pollini.
- Una volta rientrati a casa fare una doccia, lavarsi i capelli e cambiare i vestiti: in questo modo si eliminano i pollini attaccatisi ai capelli nel corso della giornata, evitando così l’esposizione notturna.
- Ricordare che le concentrazioni di pollini sono maggiori nelle giornate ventose e soleggiate e calano invece con la pioggia.
- Chi possiede un animale domestico dovrebbe ricordarsi che il polline può attaccarsi al pelo ed essere veicolato in casa.
- Se le indossate, durante il periodo di fioritura limitare l’uso delle lenti a contatto. I granuli di polline possono rimanere intrappolati fra la lente e l’occhio. Meglio gli occhiali normali.
- Attenzione agli alcolici: l’alcol stimola la produzione di muco e dilata i vasi sanguigni. Ciò può peggiorare la secrezione e la congestione nasale.